• Capaci – La Memoria del loro Esempio per vincere la mafia

    by  • 23 maggio 2022 • Contro le mafie • 0 Comments

    Dov’è Capaci? E’ in Sicilia, ma è anche a Roma, Milano, Parma…

    Sabato era in piazzale Picelli, un luogo simbolo dell’Oltretorrente e della nostra “parmigianità” che per decenni abbiamo pensato lontana da quei problemi, dalle distorsioni delle mafie. Ma ora sappiamo che non è così: le mafie contagiano con le loro cellule malate l’intero Paese. 

    Ecco perchè per noi di ZonaFranca è stato molto importante

    essere in piazzale Picelli all’inaugurazione della rassegna di Libera (“Gli uomini passano – Le idee restano”), con la performance “Ritratti di Memoria”: per ricordare non degli eroi (anche se eroico fu il loro sacrificio), ma per ricordare uomini e donne che a Capaci e poi in via D’Amelio hanno perso la vita ma ci hanno lasciato una straordinaria lezione di impegno civile, che ora tocca raccogliere a tutte e a tutti noi.

    Qui vi proponiamo una parte dei testi, dedicati appunto alla strage di Capaci di cui oggi ricorre il trentesimo anniversario. E’ il testo in forma di copione teatrale: leggete la sequenza di Capaci riga per riga, perchè è così che non dimenticheremo ed è così che potremo provare ad essere degni di quelle persone (che poi qui sotto ricorderemo con una frase tratta dalla performance) e di quegli esempi:

    CAPACI

    23 maggio 1992

    Sicilia

    Ore 17.30

    Afa, sole caldo scalda l’asfalto dell’autostrada A29 

    Una giornata come tante altre, come tante altre primavere.

    Il mare brilla

    le onde si infrangono sulla scogliera

    si sente il mare intrecciato al vento

    In lontananza Palermo

    Ore 17.40

    Tre macchine

    Una dopo l’altra come su una pista di gioco per bambini

    Marrone, bianca e azzurra

    In fila indiana

    Ordinate

    Sull’asfalto caldo dell’A29

    Ore 17.50

    Dentro

    3 Giovani poliziotti

    2 Magistrati coraggiosi

    Tornano

    Punta Raisi – Palermo

    Occhi lontani controllano come falchi a caccia

    Le macchine guidano,

    guardano avanti

    Vanno

    Vanno non sapendo

    17.52

    Occhi lontani parlano tra loro con

    Parole di morte

    17.54

    Cartello Capaci

    Uscita

    Segnale

    I falchi si alzano in volo 

    17.55

    Giovani poliziotti con sogni nelle tasche

    Un uomo e una donna con progetti tenaci tra le mani

    I falchi volano alto e non perdono le prede

    17.56

    Le macchine vanno

    In fila indiana

    17.57

    500 kg di morte

    Una voragine d’inferno si apre.

    Si alza l’asfalto caldo,

    come un’onda del mare.

    Marrone, bianca e azzurra

    Uomini in aria come acrobati

    Volano

    lontano

    Con sogni nelle tasche e progetti tenaci tra le mani

    Vito, Antonio, Rocco, Giovanni e Francesca

    17.58

    Gente corre

    17.59

    Gente muore

    OGGI 

    Gente ricorda

    Ora, ieri, domani e sempre

    ……………………………………….

    GIOVANNI FALCONE

    Quando nuota nel suo mare respirando la sua terra immagina un mondo migliore e sorride.

    “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana”.

    FRANCESCA MORVILLO

    Sapeva che prima o poi la mafia avrebbe ucciso anche lei. Ma lei non si è mai tirata indietro.

    “Giovanni, amore mio, sei la cosa più bella della mia vita. Sarai sempre dentro di me, così come io spero di rimanere viva nel tuo cuore” 

    (Francesca Morvillo dopo l’attentato dell’Addaura)

    VITO SCHIFANI

    Si arruola in Polizia, perché convinto che solo combattendo dalla parte dello Stato le cose possano davvero cambiare nella sua Sicilia.

    “Noi non abbiamo vinto, perché il cuore ha cicatrici che non si rimarginano, ma loro hanno perso tutto: hanno perso la libertà! Io posso guardare la vita con gli occhi di una persona pulita, loro vivono braccati come dei topi, nascosti; io posso vivere alla luce del sole, loro invece non se lo possono permettere. La mafia è morte, la mafia è buio, è un baratro dove non c’è luce!”

    (Rosaria Costa, moglie di Vito)

    ROCCO DICILLO

    Il 23 Maggio, Alba è in casa, ad aspettare la telefonata del suo Rocco, per parlare e sognare insieme dei preparativi del loro matrimonio e di come sarebbero volati quei due mesi di attesa.

    Rocco era un uomo di 30 anni che aveva delle  aspettative di vita, come tutti quanti noi. A Capaci quel giorno è esplosa anche la mia vita” 

    (Alba Terrasi fidanzata di Rocco)

    ANTONIO MONTINARO

    Antonio nutre da sempre un alto senso della giustizia e sceglie di entrare nella Polizia di Stato. 

    “Chiunque fa questo lavoro ha la capacità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria. La paura è qualcosa che tutti abbiamo: chi ha paura  sogna, ama, piange,  è un sentimento umano. E’ la vigliaccheria che non deve entrare nell’ottica umana. Io come tutti gli uomini ho paura indubbiamente, ma non sono vigliacco”.

    ……………….

    Le emozioni di piazzale Picelli e di Ritratti di Memoria nelle foto di Giorgio De Lisi:

     

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